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Cosa fare contro la peronospora del pomodoro?

malattia pomodor

La peronospora del pomodoro è una delle malattie che affliggono con maggiore frequenza questa pianta: provocata da un agente patogeno fungino, Phytophthora infestans, questa malattia del pomodoro colpisce la pianta con una serie di sintomi ben riconoscibili che tendono a esordire con macchie sulle foglie, prima grigio verdi e poi marroni, che si espandono molto velocemente.

Nella nostra guida odierna vedremo insieme quali sono le caratteristiche della peronospora del pomodoro, come prevenirla e fronteggiarla, e in che modo la tecnologia più innovativa può darti una mano per evitare ogni disagio alla tua pianta.

Le cause della peronospora del pomodoro

La peronospora è una malattia fungina che colpisce numerose piante, ma che nel caso del pomodoro assume caratteristiche particolarmente devastanti, in grado di mettere a rischio la sopravvivenza stessa di questa pianta.

Il patogeno responsabile, Phytophthora infestans, è un agente che appartiene alla famiglia delle Piziacee ed è lo stesso che causò la grande carestia irlandese nel XIX secolo, devastando le coltivazioni di patate e causando danni molto ingenti, che ridussero a lungo la resa e la qualità del raccolto. Un fungo molto noto e molto pericoloso, che prolifera in condizioni specifiche e che è bene riconoscere prontamente per poterlo contrastare nel modo più efficace.

Sono tante, peraltro, le condizioni ambientali che possono favorire la proliferazione di questo agente e che giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo della malattia.

In primo luogo, condividiamo in questo approfondimento come la peronospora riesca a prosperare soprattutto in ambienti caldi e umidi, con temperature comprese tra i 10°C e i 25°C. La fine della primavera e la fine dell’estate sono dunque i momenti preferiti da questo fungo per attivarsi e produrre i danni alle piante attaccate.

Anche le piogge prolungate, la rugiada e l’umidità elevata possono però contribuire a creare ideale per l’attivazione delle spore: bastano infatti 10-12 ore di umidità continuativa sulla superficie fogliare per dare inizio all’infezione, che poi si diffonde rapidamente attraverso l’acqua e il vento.

Si consideri, tuttavia, che tutto l’anno può però essere un momento propizio per l’infestazione: le spore dell’agente patogeno possono infatti sopravvivere nel terreno anche durante l’inverno, pronte a infettare nuovamente le colture nella stagione successiva. Si tratta infatti di spore molto resistenti al freddo, che possono vivere anche nel terreno sotto le piante. Ecco, dunque, che rimedi preventivi naturali come la rotazione colturale e l’igiene dell’orto divengono fondamentali.

I sintomi della peronospora del pomodoro

Considerata la già acclarata pericolosità della peronospora del pomodoro, diventa molto importante agire in ottica tempestiva e, dunque, saper identificare precocemente i segni dell’infezione quale primo passo per un intervento efficace.

I sintomi della peronospora si manifestano in modo caratteristico su diverse parti della pianta:

  • Sulle foglie: è la parte che viene colpita per prima. Su di loro si formano aree necrotiche dall’aspetto decolorato, che passano dal giallastro o verdastro, per poi diventare rapidamente scuro. Osservando la pagina inferiore delle foglie colpite, è possibile notare una caratteristica muffetta biancastra, un segno inequivocabile della presenza del fungo e delle sue strutture riproduttive.
  • Sui fusti e sui rami: appaiono aree scure dall’aspetto marcescente ma dure al tatto, che si sviluppano fino ad avvolgere l’intero tralcio. Le lesioni possono compromettere il trasporto di nutrienti nella pianta, causando così l’avvizzimento delle parti superiori.
  • Sui frutti: nemmeno i frutti vengono purtroppo risparmiati. I pomodori colpiti da peronospora sono sia quelli verdi che quelli maturi, su cui si manifestano chiazze di grande estensione, dall’aspetto rugoso e con riflessi bronzi, simile ad una scottatura. La polpa sottostante diventa stopposa e inadatta al consumo, compromettendo irrimediabilmente il raccolto.

A rendere complicato lo scenario valutativo per l’agricoltore c’è il fatto che i sintomi della peronospora possono essere facilmente confusi con quelli di altre patologie. Ci sono però alcuni dettagli che possono rivelare in modo più distinto la presenza di questa malattia del pomodoro: ad esempio l’alternaria – un’altra malattia fungina comune del pomodoro – si può distinguere dalla peronospora perché le macchie sono concentriche, con bordi ben definiti e aloni gialli al margine.

La prevenzione della peronospora

Come in molte patologie vegetali, la prevenzione è l’attività più efficace e meno onerosa.

Diversi sono peraltro gli strumenti che puoi attivare al fine di creare condizioni sfavorevoli allo sviluppo del patogeno.

Su tutte, la gestione dell’acqua è il fattore più importante: cerca pertanto di ridurre l’umidità intorno alle piante di pomodoro irrigandole alla base al mattino per permettere l’asciugatura durante il giorno. Evita invece di bagnare direttamente le foglie. Aiutati con l’adozione di sistemi di irrigazione a goccia, anziché a pioggia, per ridurre significativamente il rischio di infezione mantenendo asciutta la parte aerea delle piante.

Concentra poi l’attenzione sulla preparazione del terreno, con l’obiettivo di evitare che si formino ristagni idrici in caso di pioggia. Adotta dunque una vangatura profonda che renda drenante la terra, impedendo il ristagno dell’acqua, condizione favorevole allo sviluppo del fungo.

Anche la densità di impianto e la potatura sono due elementi su cui dovresti soffermarti: cerca di favorire la circolazione dell’aria tra le piantine mantenendo la giusta distanza e riducendo così l’umidità tra le piante. Una regolare potatura, eliminando le foglie più basse che potrebbero entrare in contatto con il terreno, riduce il pericolo di infezione per contatto diretto con spore presenti nel suolo. Elimina pertanto le foglioline in basso che possono toccare il terreno.

Infine, come già abbiamo anticipato, anche la rotazione colturale può ben essere accreditata come un’altra strategia preventiva fondamentale: evita dunque di coltivare pomodori o altre solanacee (come patate, peperoni e melanzane) nello stesso terreno per più anni consecutivi per ridurre la presenza di spore nel suolo.

La prevenzione naturale contro le malattie del pomodoro

Per gli agricoltori che preferiscono un approccio biologico alla coltivazione, esistono diverse opzioni di trattamento preventivo che rispettano l’ambiente e la salute.

Un primo cenno è certamente ascrivibile ai prodotti a base di rame, che rappresentano tipicamente la soluzione tradizionale più efficace ammessa in agricoltura biologica. È però fondamentale un uso consapevole del rame, che tende ad accumularsi nel terreno: se infatti è vero che questo fungicida naturale può prevenire e contrastare la malattia compatibilmente con l’approccio bio, è opportuno non abusarne, rendendo così consigliabile alternare i trattamenti rameici con altre soluzioni.

Tra le altre alternative naturali citiamo anche i macerati di erbe come l’equiseto e l’ortica, che hanno dimostrato una certa efficacia preventiva. Anche le zeoliti, che sono materiali naturali con capacità assorbenti, sono utili per ridurre l’umidità sulla superficie fogliare e scoraggiare così la comparsa e la proliferazione del fungo.

Un’altra via percorribile è quella delle soluzioni a base di bicarbonato di potassio, soprattutto se ripetuti una volta ogni decina di giorni: le proprietà del bicarbonato di potassio purissimo permettono infatti di prevenire le malattie fungine senza rilasciare metalli pesanti nel terreno.

L’efficacia del sistema Plantvoice nella prevenzione delle malattie del pomodoro

In questo scenario, il sistema Plantvoice rappresenta una rivoluzione tecnologica nella tutela delle colture di pomodoro dalle numerose patologie che possono comprometterne la produttività. Attraverso un monitoraggio innovativo e non invasivo, l’ecosistema digitale offre infatti una protezione senza precedenti contro le malattie fungine, batteriche e virali che tipicamente affliggono questa coltura.

La nostra tecnologia di monitoraggio in tempo reale della linfa costituisce il protagonista del sistema Plantvoice, permettendo di identificare alterazioni fisiologiche prima che si manifestino sintomi visibili. Nelle coltivazioni di pomodoro, questo approccio è particolarmente prezioso per il rilevamento precoce della peronospora, perché permette l’identificazione tempestiva del marciume apicale, spesso causato da squilibri nutrizionali o stress idrico, e il monitoraggio delle infezioni virali come il virus del mosaico del pomodoro (ToMV) prima della comparsa dei sintomi fogliari. Particolarmente importante è anche l’individuazione di stress abiotici che possono predisporre la pianta ad attacchi patogeni.

L’approccio della “pianta sentinella” è particolarmente efficace nelle coltivazioni di pomodoro grazie all’uniformità genetica delle varietà commerciali. Installando il sensore su una pianta rappresentativa, si ottiene un campionamento statisticamente significativo per aree di circa mezzo ettaro, riducendo drasticamente il tempo necessario per i controlli fitosanitari tradizionali. Un metodo che permette di identificare focolai di infezione prima che si diffondano all’intero appezzamento e di ottimizzare i trattamenti fitosanitari, applicandoli solo dove e quando necessario.

L’interfaccia API del sistema Plantvoice consente una gestione integrata della salute del pomodoro attraverso la correlazione dei dati fisiologici con le condizioni meteorologiche per prevedere il rischio di malattie fungine. Il sistema permette la programmazione automatizzata dei trattamenti preventivi basata su modelli predittivi e garantisce una tracciabilità completa degli interventi fitosanitari per la certificazione della produzione. Fondamentale è anche l’ottimizzazione dell’irrigazione per prevenire stress idrici che favoriscono alcune patologie.

Come curare le piante se la peronospora ha già colpito

Fin qui, qualche utile cenno alla prevenzione delle malattie del pomodoro. Ma che cosa fare quando si riscontrano i primi sintomi di peronospora?

In questo caso, è necessario intervenire tempestivamente per limitare i danni e impedire la diffusione della malattia.

Il primo passo consiste nell’eliminazione delle parti infette: per prima cosa bisogna rimuovere le parti malate della pianta, recidendo foglie o interi rami interessati dall’aggressione del fungo. È molto importante smaltire correttamente il materiale vegetale infetto, evitando di lasciarlo nell’orto o di compostarlo, per non favorire la dispersione delle spore.

Successivamente, si può procedere con un trattamento a base di rame che, come abbiamo visto, costituisce certamente la soluzione più efficace anche in fase curativa. L’applicazione va effettuata seguendo attentamente le dosi e i tempi indicati dal produttore, ricordando che in agricoltura biologica è consentito un quantitativo massimo annuo di rame metallo per ettaro.

In caso di attacchi particolarmente severi, nei contesti di agricoltura convenzionale, si può ricorrere a fungicidi sistemici come quelli a base di cimoxanil, metalaxil o dimetomorf, che vengono assorbiti dalla pianta e traslocati nei tessuti, offrendo una protezione dall’interno.

Le altre principali malattie del pomodoro da conoscere

Purtroppo, oltre alla peronospora il pomodoro può essere colpito da numerose altre patologie che è importante saper riconoscere per un intervento mirato.

Una di queste è l’oidio, o mal bianco, che si manifesta inizialmente con delle macchie clorotiche (più chiare) sulla pagina superiore delle foglie, fino ad arrivare, col tempo, all’inconfondibile presenza di macchie bianche di aspetto polverulento. A differenza della peronospora, l’oidio può svilupparsi anche in condizioni di scarsa umidità.

L’alternaria è un’altra malattia fungina comune che si distingue per le macchie circolari grigie che compaiono sulle foglie, che tendono a disseccarsi velocemente. I trattamenti a base di rame efficaci contro la peronospora hanno generalmente un’azione positiva anche contro questa patologia.

La muffa grigia (Botrytis cinerea) si manifesta soprattutto in ambienti caldi e umidi e, se la pianta non viene curata come si deve, provoca il disseccamento delle foglie e la morte dei pomodori. È particolarmente insidiosa nelle coltivazioni in serra.

Come controllare la peronospora del pomodoro

Strategia Descrizione Quando utilizzare Efficacia
Pratiche agronomiche preventive Rotazione colturale, irrigazione alla base, distanza adeguata tra piante, eliminazione parti basse Durante tutta la stagione di crescita Alta (riduce significativamente il rischio di infezione)
Trattamenti rameici preventivi Applicazione di poltiglia bordolese, ossicloruro di rame o altri prodotti rameici Prima dell’insorgere dei sintomi, in particolare dopo piogge o in condizioni di umidità elevata Molto alta come prevenzione, da ripetere dopo forti piogge
Zeoliti e bicarbonato di potassio Applicazione fogliare di prodotti naturali che riducono l’umidità e ostacolano lo sviluppo fungino In alternativa o in complemento ai trattamenti rameici Media, efficaci soprattutto in condizioni di bassa pressione della malattia
Rimozione delle parti infette Eliminazione tempestiva di foglie, rami e frutti colpiti Non appena si notano i primi sintomi Media-alta, riduce l’inoculo ma non guarisce le parti già infette
Trattamenti curativi (convenzionali) Fungicidi sistemici a base di cimoxanil, metalaxil, dimetomorf, ecc. Quando l’infezione è già in corso Alta, ma da utilizzare secondo normativa e rispettando i tempi di carenza
Varietà resistenti Scelta di cultivar come Crimson Crush, Phantasia, Cartizze, Milbech In fase di pianificazione della coltivazione Media-alta, nessuna varietà è completamente immune
Sistemi di Supporto alle Decisioni Utilizzo di modelli previsionali basati su dati meteo Per ottimizzare i tempi dei trattamenti preventivi Alta, permette di ridurre il numero di trattamenti intervenendo solo quando necessario
Antagonisti microbiologici Utilizzo di microrganismi benefici come Bacillus subtilis Come approccio preventivo in agricoltura biologica Media, efficacia variabile in base alle condizioni ambientali

Come abbiamo visto in questa guida, la peronospora del pomodoro – pur rappresentando una minaccia seria – può essere efficacemente gestita attraverso un approccio integrato che combini pratiche agronomiche preventive, monitoraggio costante, uso giudizioso di prodotti fitosanitari e scelta di varietà resistenti.

La conoscenza approfondita della biologia del patogeno e delle condizioni che ne favoriscono lo sviluppo è la base per una strategia di controllo di successo.

 

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